lunedì 2 febbraio 2015

CONSIGLIO COMUNALE O TEATRO DI MANGIAFUOCO?

  CONSIGLIO COMUNALE O TEATRO DI MANGIAFUOCO?
Quando penso al consiglio comunale di Piazza Armerina, non so perché, mi viene in mente la canzone di Edoardo Bennato, Mangiafuoco, in particolare la strofa che dice: “lui comanda e muove i fili fa ballare i burattini”.
Il problema è individuare chi sia Mangiafuoco.
Potrebbe essere un amministratore che muove i fili, ma anche la raffigurazione impersonale di quello che è oggi la politica nazionale e locale.
Una grande rappresentazione teatrale, in cui i burattini praticano l’antichissima e pur attualissima

arte italica di arrangiarsi.
Mangiafuoco (il potere) è persona che non scherza. Non si può deludere!
E così accade che per arrangiarsi, si viene meno a promesse, programmi, impegni morali, onestà intellettuale (e molto spesso non solo quella).
Non parliamo del rispetto degli elettori, concetto ormai anacronistico non in linea con la politica spregiudicata di oggi che trova in Renzie il suo Messia.
Funziona pressappoco in questo modo: ti presenti con un partito o con una lista civica, e appena eletto – con buona pace dei gonzi che ti hanno votato – passi dall’opposizione alla maggioranza (o viceversa), cambi partito, cambi schieramento, getti quintali di merda contro il momentaneo avversario politico per poi abbracciartelo come un fratello e via dicendo.
Senza che nessuno dica niente o trovi qualcosa di disdicevole in tutto ciò.
E’ come un perenne calciomercato: tutti sono in vendita, basta pagare il giusto prezzo o trovare la giusta merce di scambio.
Al cittadino disorientato da tutti questi cambi di casacca, non resta che tenere aggiornata la memoria del computer o del cervello per capire chi sta con chi.
Ora, poiché non ho né grande dimestichezza con i computer, né tantomeno memoria, vorrei avanzare la seguente proposta: i sig.ri consiglieri potrebbero dotarsi di cartellino plastificato da appendere al risvolto della giacca o al collo, da cui risulti ben visibile l’attuale posizione in seno al Consiglio Comunale.
In questo modo chi assiste alle sedute potrebbe sapere in tempo reale se il loro rappresentante sta in maggioranza o all’opposizione.
Se poi, nel corso dell’adunanza si manifestasse l’esigenza di cambiare di nuovo lo schieramento, basterebbe sostituire la scritta.
Sveglia!
Questa è politica dinamica!
Giampiero Alfarini

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